Once in a lifetime: Arnoldo Foà

L’11 gennaio 2014 muore a Roma Arnoldo Foà, di professione attore, regista, doppiatore e scrittore. Foà rappresenta ben più del teatro. E comunque non quello pomposo e autocelebrativo, quello che si nasconde troppo spesso nei vergognosi e prevedibili cartelloni dei teatri di posa, che si fa scudo della polvere dei canovacci o del solito stucchevole azzardo sperimentale e dimentica drammaticamente le proprie origini e le radici. Foà è andato oltre, si è spinto verso una dimensione espressiva propria dei giganti, di chi maneggia l’arte, la creatività, la cultura, l’impegno, il coraggio, la sete di sapere e il cambiamento con naturalezza e senza darlo troppo a vedere. Arnoldo ha attraversato tutte le arti della voce e della parola e lo ha fatto con coraggio e sagace impertinenza, rimanendo sempre sè stesso, per amor di verità e passione. E questa sua estrema adattabilità lo ha premiato facendone, grazie soprattutto alla televisione e al cinema, uno dei volti più noti del novecento. Ma, ancora più del fiero ghigno, era la voce la sua arma più importante, perchè Arnoldo ha regalato profondità, passione, estensione e liricità anche a centinaia di attori stranieri ed a star di Hollywood, da Anthony Quinn a Kirk Douglas. Con quella sua voce avventurosa, almeno quanto la sua vita, era in grado di trasportare ovunque il copione suggerisse, nei castelli di Fiandra o nella Foresta di Tunstall, tra i ghiacci polari o al timone di qualche brigantino pirata nel Mar dei Sargassi. Nonostante una strabiliante e lunghissima carriera, nonostante centinaia di film, sceneggiati televisivi, dizioni poetiche e opere teatrali, Foà non ha mai recitato sè stesso, non ha cercato facili scorciatoie e non è venuto a patti con le solite esigenze di copione rimanendo, fino all’ultimo fiato, uno spirito libero e ironico, intelligente e acuto, tagliente e beffardo. Foà è stato molto più di un eccellente attore. Anche per questo lo ricordo come uno dei pochi artisti completi, un uomo sincero dai valori profondi, innamorato della vita e capace, soprattutto, di trasmettere emozioni e ideali. «Ho fatto l’attore per vedere il mondo. Ho desiderato sempre di essere amato; non riverito, encomiato, rispettato. Mi piacciono più i sorrisi amichevoli delle congratulazioni»