Chi sono

STORYTELLER / SCRITTORE / AUTORE / DIRETTORE CREATIVO / SOUND DESIGNER / PRODUTTORE

Lavoro con le parole, i suoni e le immagini.
Dopo un’infanzia passata tra i vinili, il Subbuteo, le missioni spaziali Apollo e le piste di Formula Uno disegnate sul quadernone a quadretti, crescendo ho scoperto il punk, la batteria, l’elettronica, le radio libere e le fanzine, diventando un attivo promotore della scena musicale con Soggiorno Obbligato con cui ho progettato e organizzato concerti, eventi, e alcuni dei più pionieristici festival musicali come “Panorama”, “Rockville”, “Sintonie” e “Rockaforte”.

Racconto storie grandi e piccole – di icone della musica e dello sport come di personaggi minori e sconosciuti – strappandole alla polvere del passato per restituirle al presente. Utilizzo non solo i tradizionali canali della carta stampata ma anche quelli del podcast e del live storytelling, creando elaborate e immersive narrazioni dal vivo.

Narro percorsi e traiettorie, soprattutto quelli di chi ha infranto schemi, di chi ha creduto nella propria visione andando oltre le convenzioni. Racconto cambiamenti e sfide cercando di coglierne gli attimi decisivi e determinanti, per scoprire che un giro di pista di Ayrton Senna o una presa di Walter Bonatti hanno a che fare con noi e il nostro modo di vedere il mondo.

Scrivere per me è questo. Significa passare il testimone, mettendo a disposizione di tutti ciò che si è rivelato importante e decisivo nelle vite di chi è stato dimenticato.
Oltre che sul palcoscenico nelle narrazioni dal vivo e sulle pagine dei libri, le mie storie trovano spazio anche nei formati audio podcast grazie alla collaborazione con Storie avvolgibili, casa di produzioni sonore specializzata in podcast narrativi, radiodrammi e audiolibri di cui sono direttore editoriale. Da novembre 2023 trovate le mie storie anche sulle pagine del bimestrale Youngtimer & Retro nella rubrica “Heritage” dedicata ai grandi protagonisti del motorsport

La “chiamata etica” dello storytelling

di Marco Menini

Diego Alverà è storyteller di professione, e ciò non significa che “racconta storie”. Storytelling è un mestiere trasversale e per Diego significa mescolare musica, parole e immagini e metterle in scena attraverso una narrazione dal vivo.

 

“Nessuno è per sempre, solo le nostre storie lo sono”. Ogni giorno, nei testi che produce e che poi mette in scena attraverso narrazioni dal vivo, lo storyteller Diego Alverà sceglie le giuste parole, le calibra e le coniuga alla musica e alle immagini.

Diego comincia ad avvicinarsi al mestiere prima con la radio, poi con la scrittura e il teatro.

Ma queste, prese singolarmente, rappresentano dei limiti; l’interpretazione nel teatro per esempio. Il testo ha una forza evocativa che sente di dover esprimere in maniera diversa, in maniera autentica.

“Fare lo storyteller per me significa affidare qualcosa a qualcuno. Mi sento una staffetta, un testimone che passa di mano in mano.”

Le storie portano con sé dei valori, e che esse siano grandi o piccole, meritano di essere salvate dall’oblio.

Le storie sono frutto di una ricerca che può durare anche anni. La prossima, che ci confida essere un lavoro su Tazio Nuvolari, sono due anni di lavoro intenso su una corsa che il pilota vinse nel 1928.

Tratto da veronanetwork.it